I taralli pugliesi: un prodotto frutto di tradizione e storia!
I taralli pugliesi rientrano senza ombra di dubbio nella lista dei prodotti più apprezzati in tutta la Puglia! I turisti sono follemente innamorati dei taralli perché all’estero è davvero poco diffusa l’usanza di mangiarli, al massimo mangiano dei grissini o delle bruschette, ma dei taralli…nemmeno l’ombra! Per cui quando vengono in Puglia e si trovano dinnanzi ad una vastità di taralli di ogni specie, forma e dimensione, oltre che in svariati gusti, alla cipolla, all’olio d’oliva, alla focaccia, ai semi di finocchio, alla pizzaiola, quelli con lo zucchero, al peperoncino e potrei continuare all’infinito!
I taralli pugliesi fanno parte della tradizione gastronomica “povera” ossia quei prodotti caserecci che i contadini mangiavano quando le provviste scarseggiavano! La Puglia è ricca di questo tipo di tradizioni culinarie, ma tra loro, quella del tarallo spicca più di tutte!
La ricetta

Origini del nome
Le origini del nome “TARALLO” sono ancora oggi del tutto incerte. Ad ogni modo ci sono delle parole a cui è possibile associare tale nome, ossia: “torrere” che significa abbrustolire; “tar – danal” che è una coniazione italo-francese e nel passato indicava il pane tipico che si faceva essiccare; e infine “daratos” ossia “specie di pane”!
Quando si mangiano i taralli?
Diciamo che non c’è un vero e proprio momento della giornata in cui si mangiano i taralli pugliesi, o meglio qualsiasi momento è buono per mangiarne qualcuno! In genere sono inclusi negli aperitivi pugliesi accompagnati da salumi, olive e formaggi e ovviamente VINO, da qui deriva infatti il detto “tarallucci e vino” che indica il più classico abbinamento dei taralli pugliesi al vino rosso! Ma i taralli si mangiano anche per spezzare la fame, o come spuntino o merenda.
E voi avete mai assaggiato i taralli pugliesi?
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